PREIONI: POLITICHE GREEN SBANDANO A DANNO DELLE NOSTRE IMPRESE. TRANSIZIONE DEVE ESSERE PIU’ GRADUALE E CAUTA

“Fa bene il governo a battersi in Europa per avere una transizione più graduale all’auto elettrica. La svolta green non può essere fatta sulle spalle del nostro ceto medio e della manifattura. Bisogna cambiare rotta”. Lo ha dichiarato Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, nel suo intervento all’assemblea aperta sui temi della crisi in Piemonte, riunita presso la Città Metropolitana.

“Siamo consapevoli del cambiamento climatico in atto – ha sottolineato il capogruppo Lega – io vengo dalle montagne e vedo l’arretramento dei ghiacciai, ma una conversione all’elettrico così repentina è assolutamente da rivedere. Alcune scelte europee sono ideologiche, strumentali, e si scontrano con la realtà: lo stop al motore endotermico entro il 2035, significa fare un danno irreversibile alle nostre aziende. Inoltre occorre ancora rispondere anche alla domanda su dove reperire tutta l’energia necessaria per alimentare le auto elettriche, soprattutto in un Paese come il nostro in cui non c’è il nucleare. E la risposta non può essere quella di metterci totalmente nelle mani di Cina e India, che sono i Paesi dalle maggiori emissioni climalteranti, facendo andare in crisi le nostre aziende”.

“Il governo deve fare in modo che certe decisioni vengano ridiscusse. Le politiche green sbandano e noi non possiamo permettere che le piccole e medie imprese del settore muoiano. Poche aziende potranno convertirsi”, ha puntualizzato Preioni.

Per il consigliere della Lega “il Piemonte sta facendo il possibile per aiutare le aziende, ma la strada è quella della semplificazione e della riduzione delle tasse. Altrimenti gli imprenditori sceglieranno i Paesi più attrattivi, dove si pagano meno tasse. La politica deve creare le condizioni perché le imprese investano qui. Per fortuna – ha concluso Preioni – non governa più chi diceva no a tutto, alle Olimpiadi, all’acciaio, all’auto, con i no non si arriva da nessuna parte”.